martedì 7 febbraio 2012

Latitudini e Stipendi: le variabili del gioco!



Oggi parliamo di Stipendi. Ma quanto può guadagnare questa o quella Figura Professionale?
La risposta dovrebbe essere unica ( se non teniamo conto delle normali differenze dovute alle più disparate appartenenze Lobbistiche delle Aziende in cui si lavora... e che sono minime nell' ordine dei € 3,00 - € 5,00 a seconda che ci sia iscritti a Confcommercio, Confartigianato, Conf...  ).
Ma in realtà non è cosi. Nel mio girovagare della Penisola o del "Bel Paese" e parlando con i collaboratori di altre Aziende Turistico/Ricettive mi sono imbattuto in situazioni diverse a seconda che mi sia trovato a discutere al nord, al centro o al sud. Esempio di retribuzione netta mensile di un Receptionist con nessuna o minima esperienza nella maggior parte dei casi:
  1. Receptionist a Bolzano: dai circa € 900,00 ai circa € 1.100,00 con contratto regolare che dopo 6 mesi diventa intederminato ( 8 ore al giorno + Riposi settimanali + Ferie + TFR + ecc, ecc. );
  2. Receptionist a Viterbo: dai circa € 800,00 ai circa € 1.000,00 il più delle volte con contratto regolare 70% dei casi e il meno delle volte con altre forme contrattuali - part time verticale, orizzontale ed obliquo, cococo, cocopro, a progetto, ecc, ecc 30% dei casi ( 8-9 ore al giorno + qualche riposo al mese + conguaglio a cottimo di tutti gli oneri a fine lavoro );
  3. Receptionist a Enna: dai circa € 500,00 ai circa € 850,00 se sei caporicevimento ... lavorando in media 10-12 ore al giorno, senza giorno di riposo settimanale garantito ( ci si riposa quando si può e quando il proprietario/direttore concede questo bonus ) con un contratto anomalo ( semmai agricolo con busta paga di € 200,00 nella migliore delle ipotesi ) senza TFR e senza Oneri Contrattuali di Fine Rapporto e avendo firmato a priori le dimissioni spontanee per motivi personali.

Perchè accade tutto ciò?

Non sono capace di dare un' unica risposta esaustiva al problema in quanto le motivazioni sono le più diverse tra di loro che si uniscono in un cocktail esplosivo.
Provo a dare qualche spunto da cui ognuno può dedurre le proprie risposte:

  1. Mentalità del cittadino medio rivolta ad un lontano passato: POSTO FISSO = NON FACCIO NIENTE E A FINE MESE RISCUOTO LO STESSO!!! Cari lettori...E' finita la pacchia!!! Oggi o muovi il tuo bel sedere e ti dai da fare o non riesci ad andare avanti. Tutto si basa sulla Pro-Attività, nel senso che non devi solo lavorare...devi Produrre! e qui la cosa si fa interessante. Quante persone sono capaci o vogliono produrre? Non è meglio farsi dare la paghetta da Mamma e Papà?;
  2. Sindacati non più all' altezza della situazione: oggi i problemi non sono di retaggio culturale e pertanto non possiamo fare "lotte" in nome e per conto di una società che non esiste più... Oggi i Sindacati dovrebbero capire di più le esigenze delle Aziende e trovare una strada di mezzo alle problematiche. Il sottoscritto è a favore del metodo Marchionne: in ogni azienda si contratta secondo le proprie necessità;
  3. Gestione di una Politica volta al Lavoro totalmente assente nel nostro Settore: la frase che ho sentito dire diverse volte da POLITICI che si occupano di Turismo è stata: ahh... ma tanto voi fate la bella vita...sempre in vacanza.... !!! Chi ci dovrebbe illuminare la strada del progresso è convinto che se lavori nel Turismo non fai nulla...o quasi!;
  4. Mercato Globalizzato che ha portato lavoratori stranieri a lavorare per la metà di un salario dignitoso per vivere in Italia, ma ricco per vivere in altri Paesi: come mai sulle navi da crociera o nei grandi e grandissimi villaggi il personale arriva sempre dall' India, Pakistan, SriLanka, ecc, ecc? Un caso?  Gli Italiani non sono, ad esempio, bravi facchini o camerieri?;
  5. Nessun Controllo serio da parte delle Autorità Competenti all' interno delle Aziende;
  6. Potere Contrattuale squilibrato a favore del datore di lavoro ( soprattutto al sud ) dove lavorare è un lusso che ogni tanto qualche persona di buon cuore ( l' Imprenditore ) concede al fortunato di turno ( il disoccupato storico ) alle condizioni di cui sopra;
  7. Sentivo poco tempo fa da Radio24 che, tra i vari problemi legati al lavoro, in Italia siamo capaci di pagare ( con le tasse ) per non far lavorare ( cassa integrazione, disoccupazione, ecc, ecc ) e non siamo capaci di incentivare un mercato del lavoro al fine di "normalizzare" le disparità;
E queste sono solo alcune delle motivazioni.

Conclusione:
L' Imprenditore deve pretendere che in Azienda si sia Produttivi e deve pagare un Salario dignitoso al proprio collaboratore, se poi il collaboratore è bravissimo ( si impegna di più, non guarda l' orologio, è pro-attivo, ecc, ecc ), allora sarebbe auspicabile anche concedere premi per risultati ( oggettivi e misurabili ) raggiunti. Se il collaboratore è uno scansafatiche deve poter essere messo alla porta senza ma, senza se e senza sindacato.
In generale è la mentalità italiana che deve cambiare: se valgo di più devo guadagnare di più.

Avete altro da aggiungere?

2 commenti:

  1. Ciao Domenico,
    l'esempio che hai riportato, rispecchia grosso modo come va l'Italia, situazione regolare al nord, semi regolare al centro e sregolata al sud, mi viene quindi da dire nulla di nuovo...!
    Per quanto riguarda il Posto fisso, questo mi sembra una moda, ma chi lo ha mai avuto il posto fisso??? la nostra generazione (anni 70) è arrivata tardi, noi abbiamo solo visto quelli che avevo il posto fisso, non è mai stata la nostra realtà. Questo è il risultato di un processo storico legato alla fine della seconda guerra mondiale.
    Io al contrario di te non sono affatto d'accordo sul sistema Marchionne, tutti fanno paragoni con il resto del mondo dimenticandosi che siamo in Italia. ( In Belgio dove ho lavorato e ho esperienza diretta, i disoccupati prendono quasi più di chi lavora e gli uffici di collocamento FUNZIONANO, e ti trovano il lavoro..poi se tu non accetti allora sono fatti tuoi altrimenti non resti in mezzo ad una strada perchè l'imprenditore PIZZAEFICHI ha deciso una bella mattina che tu non andavi più bene dopo che gli hai dato una vita di sacrifici.
    La Globalizzazione l'abbiamo subita, anche perchè ci sono leggi che non ostacolano quei fenomeni che accennavi tu. ( personale sottopagato)
    Pagami per quel che valgo è una frase che raccoglie sicuramente il nostro pensiero, ma salvo casi eccezionali non è la regola....
    Massimiliano Piergentili

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  2. @Massimiliano: grazie per il tuo Post. Penso che l' Italia in questo momento sia troppo in "discesa libera" e ci vuole un punto di rottura con il passato, con gli schemi e con le ideologie più o meno seguite fino a poco tempo fa. Ecco perchè cito il metodo Marchionne. Solo quando tutti saremo liberi di poter Lavorare ( + mobilità + opportunità - furbetti del quartierino ) allora potremo copiare gli altri Paesi: a me non dispiacerebbe se in Italia si "campasse" come in Belgio ... ma la strada è lunga e tortuosa e ci serve il Marchionne del momento per riallineare il mercato.
    Un cenno alla Globalizzazione: come tutte le cose o le gestisci o le subisci. Può essere una grande opportunità o un vero problema...questo dipende dall' individualità di ognuno.
    Domenico

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